22-02-11

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DI RADIO GARI SI PERDONO LE TRACCIE NEL 1998 CON LACESSIONE DELLE FREQUENZE PRIMA RADIO FLASH DI ROMA, DOPO CON LA CESSIONE DEFINITIVA A RTL 102.500 .MENTRE LA CONCESSIONE VIENE CEDUTA AD AMICI TV. 
RADIOGARI UNICA RADIO CIOCIARA  CHE E' ARRIVATA A FARSI SENTIRE A ROMA DAL 1988.AL 1990 CON LA FREQUENZA 106.600 PER QUANTO RIGUARDA LA PROGRAMMAZIONE ERA DI TUTTO RISPETTO,SI PARTIVA ALLE 7 CON LA SVEGLIA "CON FABIO GASGA (ULTIMAMENTE ) CON NOTIZIARI OGNI ORA E ARRIVARE FINO ALLE 20 L'EMITTENTE FACEVA PARTE DEL GRUPPO RADIO SPER .
ERA LA PRIMA SECONDO LE RILEVAZIONI AUDIRADIO. LA GESTIONE ERA DI ALFREDO GERACI MENTRE OGGI E' ATTIVA  RADIO GARI CON UNA GESTIONE DA PARTE DEL GRUPPO AMICI DI POMEZIA 

 

FREQUENZE
95.900 FUMONE (FIUGGI)
96.300 FUMONE
100.100 CASTRO DEI VOLSCI
87.600 SEGNI
100.700 BOVILLE ERNICA
97.300 SORA
97.900 ROCCAMONFINA (CE)
102.200 VELLETRI
101.300 ROCCASECCA (LT)
106.600 MONTECAVO (RM)
96.500 CASSINO
 

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Nelle foto. Quel che e' rimasto della sede in via S.Bartolomeo a Cassino

 

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  Freddy Geraci, nato 53 anni fa a Mogadiscio, è cresciuto imprenditorialmente a Cassino. Nel 1978 ha fondato Radio Gari; nell’81 Gari Tv. Nel 90 l’emittente ha subito una profonda trasformazione in concomitanza con la legge Mammì. Gari radiotelevisione irradiava il segnale su un territorio amplissimo che andava dal sud della provincia di Roma al nord della Campania passando per le province di Frosinone, Latina, Isernia. In una struttura moderna hanno trovato spazio redazioni, studi, un teatro, un parco mezzi affiancati dalla novità di un centro di produzione. Prima della crisi dell’emittenza locale, L’ultimo Gariflash (era il nome del tg) è andato in onda alla fine del 2005.    

      Racconto di michele Gianni per anni giornalista di gari tv

 

Lungo la strada che porta in via San Bartolomeo, anche se un po’ ar-rugginiti, ci sono sempre quei cartelli bianchi. Indicano la strada che conduce a quello che per un quarto di secolo è stato l’impero televisivo del basso Lazio. Domenica scorsa ho ripercorso la strada che ho fatto per anni, quando Bianco & Nero non era carta stampata ma una trasmissione. Nel silenzio di un pomeriggio soleggiato mi sono trovato davanti al grande cancello di Gari Tv. Nel cortile tutto è rimasto come un tempo: il salice al centro, i cani a scodinzolare. Ho suonato. Ad aprirmi si è presentato proprio Freddy Geracy. Non lo vedevo da più di un anno anche se di tanto in tanto ci sentiamo al telefono. Il capello cortissimo, quasi rasato. Per il resto è sempre lo stesso. “Ci siamo fatti il taglio?” gli dico e lui indicando il sole mi risponde “taglio di stagione”. Mi fa accomodare e vediamo insieme il Gran Premio di Spagna di Formula 1. Quattro battute sulla corsa ma basta quella telecamerina sulla fiancata della Ferrari che inquadra impietosamente il cedimento della sospensione di Raikkonen per portarci a parlare di tv e per farci scivolare sul tema dell’informazione locale. Fred-dy è rimasto un attento osservatore e non ha mai avuto peli sulla lingua. Così mi torna in mente che l’ultima intervista l’ha rilasciata proprio a me nel lontano 1997, a margine delle elezioni comunali. Così mi balena l’idea.
Ti va di tornare a dire la tua a dieci anni esatti da quell’intervista?
“Perché no. Di cosa parliamo?”
Parliamo d’informazione. Secondo te come sta a Cassino?
“Male, anzi malissimo”.
Perché?
“Perché è stata normalizzata. Lo dico con rammarico ma è così. Anche se parlerei di autonormalizzazione perché non c’è stato un responsabile a cui si può imputare questa situazione”
Cosa intendi per normalizzazione?
“Innanzittutto non esiste più una emittente di riferimento della città. Quale editore di Gari Tv devo ammettere che la responsabilità dell’appiattimento dell’informazione prevalentemente sta nell’uscita di scena del Gariflash. Ma è stata un’esigenza dettata dal mercato”.
Ma che fine ha fatto Gari Tv?
“E’ in una pausa di riflessione. I canali comunque sono più redditivamente utilizzati rispetto al passato e chissà che in un futuro la situazione non possa riportarci a fare informazione. Per ora restiamo al balcone. Poi si vedrà”.
E allora senza la tv come viaggia l’informazione cassinate?
“Restano i giornali. Purtroppo i quotidiani per far quadrare i conti si fronteggiano sul numero delle copie vendute dando più risalto alla cronaca strillata”.
La cronaca fa vendere. Ma Gari Tv aveva invertito questa regola trasformando la politica nella notizia che attirava di più.
“E’ più facile fare il “vergine” torturando lo sventurato che ruba la mela piuttosto che de-nunciare l’amministratore che intasca la tangente. E’ questione di co-raggio. Io ho preso anche qualche querela (storica quella di qualche sindaco Dc) ma sono stato sempre assolto. Magari in secondo gra-do ma facevamo informazione ve-ra”.
Ma era solo il Gariflash a fare informazione di questo tipo?
“Nella linea dell’emittente trovava spazio anche la rubrica di approfondimento settimanale. Bianco & Nero riusciva ad essere sinergica e non in antitesi col nostro Tg”.
Torniamo  alla carta stampata. L’ultimo fe-nomeno a Cassino è quello dei free-press. Li leggi?
“Li leggo. Al-cuni vengono da lontano. Prima c’erano i settimanali come l’Inchiesta e Lazio Sud. Oggi ci sono questi tre free press che so-no l’evoluzione di quei settimanali. Ovviamente sono differenti. C’è una qualità molto buona e una qualità appena sufficiente”.
Ma bastano ad informare la città e a far sviluppare il dibattito politico?
“No, perché questa magia la può fare solo la Tv. La storia insegna che la carta stampata ha un ruolo diverso. Raggiunge meno utenti di quanti possono essere raggiunti accendendo un televisore. E poi il target è differente: la tv è più massimalista, il giornale è più d’elite”.
Ma se ci fosse ancora il Gariflash come descriverebbe la situazione politica attuale a Cassino?
“Certamente l’ultima farsa della Tarsu l’avrebbe gestita in maniera più trasparente e meno maleodorante”.
Sono i rifiuti il nuovo grande business in Italia?
“Nel 1988 feci un titolo che fu oggetto di querela: “Rifiuti solidi urbani, l’oro nero del 2000”. Oggi la situazione è purtroppo preoccupante anche dal punto di vista sanitario. E ci sono problemi di riciclaggio e di discariche sequestrate. Ma il vero problema è politico. E resterà tale fino a quando durerà in provincia la pace armata tra centrodestra e centrosinistra alla luce di quei quattro posti di lavoro prodotti dal settore ed equamente suddivisi tra le forze politiche”.
Ma la prassi del Manuale Cencelli non era morta con la prima repubblica?
“Non morirà mai. Potrà cambiare nome ma le ultime 4 lettere dei cognomi resteranno sempre le stesse”.
E’ come cimentarsi in quel gioco in cui se hai qualche lettera puoi indovinare… il cognome giusto!
“Chi vuol capire capisce. Tu hai certamente capito a chi mi riferisco”.
Sì. A proposito, perché a Cassino vince sempre il centrodestra?
“Perché a Cassino le persone sono sempre le stesse. Governa sempre la Dc”.
E il centrosinistra perché perde sempre?
“Troppi pensatori che però nei momenti decisivi non riescono a concretizzare la loro filosofia. Anche lì c’è un problema di ricambio generazionale. Non si possono fare strategie nuove con uomini vecchi”.
Tornando alla normalizzazione dell’informazione. Come si può risolvere il problema?
“Da tempo mi interrogo sulla questione. E’ un vuoto che comunque va colmato”.
Giorni fa Ciro Rivieccio mi confessava che alla città manca Gari Tv. Mi ricordava come la sera accendendo il televisore, c’era la suspense perché non v’era edizione del Gariflash in cui non veniva fuori qualche novità pruriginosa sul Palazzo. Come si può riproporre un clima di quel tipo in una città che sembra addormentata?
“Credo che senza la tanto vituperata tv difficilmente questa atmosfera si possa riproporre. Anche se mai come oggi sarebbe necessaria in una città intorpidita dove i cittadini sembrano avere come massima aspirazione quella di trascorrere una sera all’aperto mangiando pane e porchetta”.

M. Giannì

 

 

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Ultimo aggiornamento: 28-09-08